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Il giardino dei Finzi-Contini

Micòl, la figlia secondogenita, e il padre professor Ermanno, e la madre signora Olga, e la signora Regina, la vecchissima madre paralitica della signora Olga, deportati tutti in Germania nell'autunno del'43, chissà se hanno trovato una sepoltura qualsiasi.

Bassani (1980), p.8
 
 
Potevo contare su Micòl, fuori: ci avrebbe pensato lei a rifornirmi di cibo e di tutto quanto avessi bisogno.E sarebbe venuta da me ogni giorno, scavalcando il muro di cinta del suo giardino, d'estate come d'inverno. E ogni giorno ci saremmo baciati, al buio: perché io ero il suo uomo, e lei la mia donna.
 
Bassani (1980), p.47
Il decrepito Jor, arrestatosi in mezzo al viale in posa scultorea, ci fissava coi suoi due gelidi occhi senza espressione, uno scuro e uno blu chiaro.
 
Bassani (1980), p.66
Cacciato dal paradiso, aspettavo in silenzio di esservi riaccolto. Ma soffrivo certi giorni atrocemente.
 
Bassani (1980), p.199
...per qualche minuto, rivolto alla ferma e argentea distesa del parco, rimasi lì a guardare. Non pensavo a niente di preciso. Ecco qui dissi piano. Non sapevo cosa fare, cosa fossi venuto a fare. Mi penetrava il vago senso di inutilità di ogni commemorazione.
 
Bassani (1980), p.235
Lo riconobbi subito: era il suono della vecchia, cara voce dell'orologio di piazza, che stava battendo le ore e i quarti. Che cosa diceva? Diceva che ancora una volta avevo fatto molto tardi... e che infine era tempo che mettessi l'animo in pace.
Sul serio. Per sempre.
 
Bassani (1980), p.239
Il giardino dei Finzi-Contini
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Il giardino dei Finzi-Contini

Le illustrazioni sono ispirate ad alcuni passi de "Il giardino dei Finzi-Contini" di Giorgio Bassani

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